The Flow is the Medium
Grazie a Luca Alagna a cui non sfugge nulla, leggo l’ultimo (per
ora) post di Vittorio Zambardino (Lasciare facebook per un po'...) che ha deciso di lasciare, dopo Twitter, anche
Facebook, ma solo per prendersi una pausa e spiega perché.
Non tanto perché
lui, come tutti, abbia bisogno di una pausa salutare ogni tanto (da qualunque
cosa), quanto perché, come argomenta, non sia possibile non tornare: a parlare, a
esserci, a significare (o almeno crederlo), a far parte della piattaforma che “è”, da sola, a prescindere, con
o senza di noi.
Grazie a McLuhan, noi nativi televisivi avevamo già perso l'innocenza. Tuttavia un pizzico di sgomenta tenerezza è comprensibile ancora adesso: dagli anni '60 a oggi la popolazione mondiale è semplicemente più che raddoppiata.
fonte Wikipedia |
Il narcisismo deluso è la faccia emotiva e tenera di un dato oggettivo
contemporaneo ed eterno al tempo stesso: l'insignificanza. Siamo 7 miliardi, tanti come non mai,
per di più in un mondo esploso perché sempre più connesso: dunque ancora più (individualmente) insignificanti.
L’insignificanza è angoscia e verità umana di sempre. Ogni
epoca cerca i suoi trucchi per sfuggirne: linguaggi (strumenti, tecnologie... fino ai selfie e ai profili). Cosa fu la
scrittura (la scrittura, non certo quel che scrivi) se non il tentativo di
segnare una differenza, lasciare un segno, esserci, darsi significato? Tenera e
ardita hybris, tentativo (quando egoico) inutile quanto inevitabile, di oltrepassare il fatto
reale, il sostantivo di partenza di ogni capoverso.
L’insignificanza: quella di oggi, allargata a dismisura da
miliardi di individui e connessioni, crea come propria sfida il suo nuovo linguaggio,
non più lineare e sempre più simultaneo. Lui si mette a correre, esplodere e competere
pensando di copiare le armi ubique al suo avversario per non annichilire. E di certo una certa significanza è in questo tentativo. Senza pretese se non quello di viverlo.
L’illusione, ieri come oggi, narciso o zambardino, di
vincere davvero col sostantivo, ci specchia, ieri come oggi, in empatica e tenera impotenza.
Ma prova ora un momento a sentirti flusso invece che
individuo, a dimenticare l’ego, imperativo individuale (cristiano e occidentale, pre e post digitale), e a
mettere l’unicità come parte nel tutto, e senti allora che la comunicazione
scorre, collettiva, aperta, lei sì significante. Si fa numero, si fa energia, si fa
movimento, si fa vita. Di cui semplicemente sei e puoi sentirti parte, aggiustandoti all'universa armonia. Ed è subito
facebook ;)
"O uomo meschino, non pensare che questo universo sia fatto per te. Tu piuttosto sarai giusto se ti aggiusti all'universa natura e all'universa armonia" (Platone)
Il Medium è il Messaggio (1964)
Il Flusso è il Medium (2015)
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